
COME AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO LAVORATIVO E IMPRENDITORIALE?
COME AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO LAVORATIVO E IMPRENDITORIALE?
La crisi scatenata dal diffondersi del Covid-19 sta avendo un forte impatto sulle possibilità di crescita lavorativa e sul benessere organizzativo. Gli imprenditori si chiedono se riusciranno o meno a superare la crisi con successo. Cosa può fare l’imprenditore per fare la differenza? Necessità di liquidità, bisogno di sanificare i locali, esigenza di pagare fornitori e collaboratori, difficoltà ad accedere alle misure di sostegno ai lavoratori e alle aziende, disagi connessi alla digitalizzazione e all’introduzione o potenziamento dell’e-commerce: queste sono solo alcune delle problematiche che le aziende si trovano a fronteggiare in questo momento.
È importate capire come è possibile gestire ciò che non è direttamente controllabile.
Le domande degli imprenditori e dei lavoratori sono:
– Come affrontare la ripartenza per le attività che riaprono?
– Come gestire le problematicità del lavoro a distanza?
– Cosa possono fare le attività che non ripartiranno nemmeno nel prossimo mese?
In ogni caso, tutte le aziende devono trovare nuove soluzioni per continuare a esistere ed essere competitive in un mondo del lavoro sempre in evoluzione.
Cosa significa crisi e come stanno rispondendo le aziende?
I cambiamenti e le crisi sono pane quotidiano per gli imprenditori. Ma cosa significa veramente la parola “crisi”? Il termine crisi, in oriente, è formato da due ideogrammi: “pericolo” e “opportunità”. Ogni crisi (crisi dell’adolescenza, crisi familiare, crisi religiosa, crisi economica, crisi di valori, etc.) è composta da uno o più pericoli, ma anche da grandi opportunità.
Nel lontano 1955, Albert Einstein disse: «La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perchè la crisi porta progresso. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. È dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza».
Le persone, e anche le loro aziende, si caratterizzano per due modi di reagire al cambiamento:
- Reagire passivamente ai cambiamenti. Tipico di chi utilizza il lamento, il giudizio tossico e le scuse come modalità preferenziale di interfacciarsi al mondo;
- Agire concretamente per fronteggiare attivamente un cambiamento. Chi utilizza questa strategia, sviluppa flessibilità, problem solving, intelligenza emotiva, capacità di gestione delle emergenze, dei conflitti, delle crisi. È importante capire quali saranno i bisogni del contesto non appena la crisi sarà finita e come l’azienda potrà rispondervi in modo unico con il proprio prodotto, servizio, competenze.
L’ABC per affrontare il cambiamento e trasformare la crisi in opportunità
Come ogni imprenditore e lavoratore lungimirante sa, non esiste una formula magica per creare un futuro equo, sostenibile, inclusivo e soprattutto di Valore. Esistono delle strategie che, se messe in pratica con disciplina e determinazione, possono portare a raggiungere i propri obiettivi. Ecco le strategie ABC per trasformare la crisi in opportunità.
- Sciogliere le resistenze al cambiamento
L’incertezza del momento attuale richiede anche un cambiamento di business e la necessità di rivedere le certezze che hanno funzionato, o meno, fino ad oggi.
Proprio come le persone, anche le organizzazioni possono avere resistenze al cambiamento: paura dell’incertezza (“meglio continuare come stiamo facendo, almeno così sappiamo che lo stipendio è garantito”), credenze limitanti (“nulla potrà salvarci da questa situazione”), abitudini limitanti (orari e routine non più utili per il progresso organizzativo) e resistenze di gruppo che si manifestano tramite conflitti con i manager o tra collaboratori.
È importante sciogliere le resistenze e attivare un clima favorevole al cambiamento, utilizzando una comunicazione comprensiva e autentica.
- Promuovere il benessere organizzativo
Non esiste possibilità di superamento di crisi senza una leadership condivisa orientata a contenere le difficoltà e promuovere il benessere, proprio come non esiste una vision di successo che non sia legata ai bisogni del contesto e allo sviluppo di relazioni interpersonali positive.
Nessun leader può fare a meno di un gruppo di persone o di una rete relazionale che lo renda tale.
Il primo modo per promuovere il benessere nella propria azienda è dare Valore alle persone. Come? Nutrendone sia la formazione tecnica sia la formazione comportamentale.
Un buon giardiniere sa che, nei momenti di crisi, bisogna investire in sementi e formazione. È proprio nei momenti di crisi che bisogna potenziare la propria persona e la propria azienda, così da essere pronti nel momento in cui la crisi passerà: chi investe in semi di intelligenza emotiva e leadership condivisa coglierà i frutti di resilienza ed efficacia individuale e organizzativa.
- La Qualità che nasce dall’atteggiamento mentale proattivo.
La qualità non conosce crisi: i più competenti continuano a lavorare!
Nel libro “Vietato Lamentarsi. Agisci per cambiare in meglio la tua vita e quella degli altri” si tratta approfonditamente dei due principali ingredienti per una prestazione di qualità: efficienza ed efficacia. Questi due concetti sono molto importanti nel mondo del lavoro, ed in generale, nella pianificazione e nel controllo di qualsiasi attività che voglia fronteggiare un cambiamento.
Chi riesce a rendere la propria performance di qualità, anche nei momenti di crisi, è proprio chi, ha sviluppato le competenze tecniche per essere efficiente ed efficace e le competenze emotive per trasformare le crisi in opportunità, con un atteggiamento mentale proattivo.
È il modo in cui affronti ciò che ti capita a determinare se la crisi diventa un limite o un’opportunità di crescita!
Il pessimista si lamenta e aspetta che cambi il vento,
l’ottimista crea i muscoli emozionali, aggiusta le vele e giunge alla sua meta.
“Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso.
L’uomo coraggioso non è colui che non prova paura, ma colui che riesce a superarla.
Una delle cose più difficili non è cambiare la società, ma cambiare te stesso.”
Nelson Mandela
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